Nel mondo della gestione finanziaria, comprendere la differenza tra imposte correnti e imposte di competenza rappresenta uno dei passaggi fondamentali per effettuare scelte consapevoli sia nel contesto aziendale che nella sfera personale. Queste due dimensioni dell’imposizione fiscale, infatti, impattano direttamente sul calcolo del reddito, sulla dichiarazione dei redditi e sulla pianificazione dell’attività economica. Analizzeremo i concetti chiave, le differenze pratiche e il motivo per cui una corretta comprensione di tali termini sia determinante nella gestione delle finanze.
Cosa si intende per imposte correnti
Le imposte correnti, anche dette imposte dovute, sono i tributi calcolati e versati in relazione al reddito imponibile realizzato in un determinato esercizio. Si tratta, in pratica, delle imposte pagate (o da pagare) per effetto dei risultati conseguiti dall’attività lavorativa o imprenditoriale nel corso dell’anno fiscale. In Italia, le principali tipologie sono l’IRES, l’IRPEF e l’IRAP, imposte che colpiscono il reddito d’impresa o di lavoro autonomo oppure il reddito delle persone fisiche. Il calcolo delle imposte correnti si basa:
- Sul reddito dichiarato nel modello dei redditi di riferimento;
- Sull’applicazione delle aliquote fiscali previste per ciascun tributo.
Le imposte correnti sono dunque il riferimento pratico e immediato dell’onere fiscale; rappresentano quanto effettivamente andrà versato all’erario in relazione all’attività svolta durante l’esercizio preso in considerazione.
Il significato di imposte di competenza
Le imposte di competenza rispondono invece a una logica di competenza economica tipica della contabilità civilistica e di bilancio. Le imposte di competenza rappresentano l’onere fiscale teoricamente attribuibile all’esercizio, cioè calcolato sul risultato civilistico registrato nell’anno, tenendo conto esclusivamente delle differenze fiscali permanenti (quelle che non avranno mai impatto sul reddito di periodo futuro).
La differenza sostanziale sta nel fatto che le imposte di competenza derivano dal risultato economico (civile) dell’esercizio corretto solo per alcune tipologie di componenti (variazioni permanenti), mentre le imposte correnti sono calcolate sull’imponibile fiscale, cioè quello risultante dopo l’applicazione di tutte le regole fiscali (anche temporanee). Questo genera spesso delle discrepanze tra i due dati, soprattutto per via delle differenze temporanee che possono essere recuperate o tassate in esercizi futuri.
- Imposte di competenza: linea guida teorica dei costi fiscali attribuibili a ciascun esercizio secondo i principi contabili.
- Imposte correnti: realtà effettiva determinata dalle regole tributarie vigenti e dalle dichiarazioni presentate.
Questa distinzione è fondamentale nella redazione del bilancio d’esercizio e nella pianificazione fiscale d’impresa.
Le differenze tra normativa civile e fiscale
Il distacco tra onere fiscale teorico (imposte di competenza) e onere fiscale effettivo (imposte correnti) nasce dalle divergenze esistenti tra le regole contabili e quelle fiscali. I principi contabili prevedono la registrazione delle operazioni seguendo il criterio della competenza economica, mentre il fisco richiede il rispetto di specifiche norme, inclusi i limiti e le deroghe alla deducibilità di determinati costi o la tassazione differita di alcuni ricavi.
Le principali cause che portano a una non coincidenza tra imposte correnti e di competenza sono:
- Differenze temporanee: costi o ricavi rilevati contabilmente in un esercizio, ma fiscalmente deducibili o tassati solo in esercizi successivi. Ad esempio, ammortamenti anticipati o disallineamenti nei ricavi per risconti e ratei può creare queste differenze.
- Differenze permanenti: componenti che non saranno mai considerati ai fini fiscali, come alcune spese non deducibili o ricavi esenti. Questi incidono sul calcolo delle imposte di competenza, ma non sulle correnti.
Per colmare il divario, il sistema contabile prevede la rilevazione delle cosiddette imposte anticipate e differite che rappresentano gli effetti fiscali che si manifesteranno negli esercizi futuri.
L’importanza della distinzione per la gestione finanziaria
Capire la distinzione tra questi due concetti si riflette nella capacità di pianificare, stimare correttamente i flussi di cassa futuri e valutare realisticamente la redditività. Questo risulta cruciale non solo per le imprese, ma anche per i professionisti e i privati con redditi avanzati o fonti di ricavi diversificate.
Perché la conoscenza è fondamentale
- Pianificazione fiscale: sapere distinguere tra imposte di competenza e correnti permette di stimare con precisione i futuri versamenti fiscali, evitare errori nella gestione della liquidità e ottimizzare le proprie strategie di investimento.
- Chiarezza nei bilanci: la corretta rappresentazione delle imposte nei bilanci assicura trasparenza e affidabilità nella comunicazione dei dati finanziari a soci, investitori e istituti di credito.
- Prevenzione di errori: la sottovalutazione dell’imposizione dovuta o la mancata gestione delle differenze tra i due tipi di imposta può causare errori nella compilazione delle dichiarazioni e nella valutazione dello stato patrimoniale.
Ad esempio, nella gestione di un’attività, ignorare le imposte anticipate e differite può portare a sottostimare l’onere fiscale nei periodi futuri o a sovrastimare la redditività attuale. Alcune decisioni come la scelta dei regimi contabili, le modalità di ammortamento degli investimenti e la determinazione degli utili distribuibili possono essere influenzate da questa consapevolezza.
Anche per privati e professionisti è importante, perché sapere quanto effettivamente sarà da versare oppure quanto si potrà eventualmente recuperare negli anni successivi offre strumenti aggiuntivi per programmare spese, investimenti o prelievi straordinari.
La distinzione è presente anche nella normativa internazionale e nella redazione dei bilanci secondo i principi IFRS, evidenziando quanto l’attenzione a questi aspetti sia cruciale anche nella comunicazione a livello globale.
In definitiva, la conoscenza approfondita delle imposte correnti e di competenza rappresenta un vero vantaggio competitivo per chiunque voglia gestire consapevolmente la propria posizione finanziaria, ridurre i rischi fiscali e accrescere la trasparenza nella rendicontazione economica.