Il tumore al colon rappresenta una delle neoplasie più frequenti nei Paesi occidentali, ma le possibilità di cura e guarigione aumentano considerevolmente se la malattia viene individuata nelle fasi iniziali. Per questo motivo è fondamentale conoscere e saper riconoscere i segnali e sintomi da non ignorare, veri e propri “campanelli d’allarme” che devono spingere la persona a rivolgersi quanto prima ad un medico. Prestare attenzione anche ai segnali più apparentemente innocui può fare la differenza tra una diagnosi precoce, con elevate probabilità di successo terapeutico, e una scoperta tardiva, spesso associata a prognosi peggiori.
I sintomi da monitorare: quando preoccuparsi?
Non esiste un solo sintomo che identifichi in modo certo il tumore del colon fin dalle prime fasi, tuttavia alcuni segni, anche se generici, possono accendere il sospetto e non vanno mai sottovalutati:
- Cambiamento delle abitudini intestinali: la presenza di diarrea o costipazione che si prolunga per più di sei settimane senza una causa apparente può indicare un’anomalia. Questi cambiamenti non devono essere trascurati, specie se dovessero peggiorare o presentarsi in modo ciclico.
- Presenza di sangue nelle feci: uno dei sintomi più comuni e significativi è il riscontro di sangue, sia rosso vivo sia più scuro, sulle feci o nel water. Il sanguinamento può anche essere lieve e passare inosservato a occhio nudo, ma il colore delle feci più scuro, quasi tendente al nero, può essere il segnale che il sangue proviene da più in alto nell’intestino.
- Dolori addominali: la comparsa di dolore localizzato nella zona addominale o anale può essere occasionale e non sempre legata a qualcosa di grave, ma se il fastidio persiste o si presenta con una certa regolarità è importante segnalarlo al medico.
- Sensazione di svuotamento incompleto: dopo l’evacuazione si può avvertire di non aver completamente liberato l’intestino, una sensazione di tenesmo rettale che può essere accompagnata da un continuo stimolo a evacuare, anche in assenza di materiale fecale.
- Modifica della forma delle feci: feci molto sottili, dal diametro simile a quello di una matita, possono essere un segnale di ostruzione parziale del colon. Questa alterazione della forma deve essere considerata un campanello d’allarme, in particolare se persiste nel tempo.
Questi segnali possono manifestarsi singolarmente o in combinazione, e altre cause benigni – come ad esempio emorroidi o sindrome dell’intestino irritabile – possono generare sintomi simili. Tuttavia, non bisogna mai attribuire tali disturbi a condizioni innocue senza un’approfondita valutazione clinica, specie se persistenti.
Sintomi generali: segnali spesso trascurati
Oltre ai sintomi specifici dell’apparato digerente, il tumore al colon può produrre manifestazioni generali legate a una sofferenza dell’organismo:
- Perdita di peso inspiegabile: cali ponderali non correlabili a dieta o a un aumento dell’esercizio fisico possono essere indice di una patologia sottostante.
- Spossatezza e facile affaticamento: la presenza di anemia, conseguente a perdite ematiche croniche dall’intestino, si manifesta con una sensazione persistente di stanchezza, pallore, debolezza e talvolta dispnea, soprattutto sotto sforzo.
- Nausea, vomito e senso di pienezza: quando il tumore determina un’ostruzione parziale o totale dell’intestino, possono insorgere nausea, vomito, gonfiore e fastidio addominale associato a costipazione marcata.
Questi sintomi sono generici e possono essere legati a molte altre condizioni, ma la loro persistenza o il peggioramento nel tempo non deve essere ignorato, specialmente quando associati ai sintomi intestinali già descritti.
La variabilità dei sintomi: attenzione all’età e alla familiarità
I sintomi possono manifestarsi in modo diverso da persona a persona e dipendono spesso dalla localizzazione del tumore nel colon, dalle sue dimensioni e dall’età del soggetto. Generalmente, la malattia è più frequente nelle persone di età superiore ai 50 anni, ma negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’incidenza anche tra i più giovani. Soprattutto nei pazienti sotto i 50 anni, occorre prestare particolare attenzione a segnali come:
- Anemia da carenza di ferro in soggetti maschi o donne non più in età fertile, spesso correlata alla perdita cronica di sangue occulto con le feci.
- Dolore addominale crampiforme che persiste e peggiora nel tempo, oppure che si manifesta insieme ad alterazioni delle abitudini evacuative.
- Comparsa di tenesmo rettale, sintomo tipico dell’interessamento della zona rettale, ovvero la costante sensazione di dover evacuare anche in assenza di materiale fecale.
La familiarità per polipi o per tumori del colon-retto è un altro elemento di rischio importante: chi ha parenti di primo grado colpiti dalla malattia dovrebbe essere ancor più attento ai sintomi descritti e sottoporsi a programmi di screening anticipati.
Quando rivolgersi al medico e quali esami richiedere
Se uno o più dei sintomi sopra elencati persistono per alcune settimane, o compaiono improvvisamente senza una spiegazione alternativa plausibile, è fondamentale non rimandare il consulto con il proprio medico di famiglia o uno specialista in gastroenterologia o proctologia. La visita consentirà di valutare il quadro clinico e, se necessario, prescrivere esami mirati:
- Colonscopia: esame di riferimento che permette di visualizzare direttamente la mucosa del colon, prelevare biopsie ed eventualmente rimuovere polipi sospetti.
- Ricerca del sangue occulto nelle feci: test semplice, non invasivo e utilizzato nei programmi di screening, che può rilevare perdite di sangue microscopiche.
- Esami del sangue: valutazione dell’emocromo per individuare eventuali stati anemici e marcatori tumorali specifici utili nella diagnosi e nel monitoraggio.
- Test di imaging (come TAC o risonanza magnetica): in caso di sospetto quadro avanzato, utili a definire l’estensione della malattia.
Riconoscere tempestivamente i possibili segnali del tumore al colon significa, in molti casi, poter intervenire in uno stadio precoce, quando le terapie sono più efficaci e meno invasive. Informarsi e agire con responsabilità verso la propria salute rappresenta lo strumento principale per una reale prevenzione. Per approfondire le strategie di prevenzione si possono consultare fonti affidabili come qui: Colonscopia.
In conclusione, nessun sintomo sospetto va sottovalutato. Anche segnali apparentemente banali come spossatezza, modifiche della forma delle feci o alterazioni delle abitudini evacuative devono condurre ad un approfondimento con il proprio medico, per valutare l’opportunità di indagini più specifiche e intervenire, se necessario, in modo tempestivo.